Tappi per il vino: tra sughero e sostenibilità
admin2021-10-27T15:39:10+00:00Tappi vino
Quando parliamo di tappo è necessario capire che ha un’importanza fondamentale per il vino. Dalla sua qualità, infatti, dipende:
- la tenuta della bottiglia,
- la possibilità di invecchiamento,
- il suo posizionamento commerciale,
- l’impatto sull’ambiente.
Di fatto, non tutti i tappi vino sono uguali (cambia forma, materiale, sistema di chiusura) e ogni scelta porta con sé considerazioni di natura economica, ecologica, organolettica che dicono molto del vino. Sono strumenti di grande ricerca, di studi e investimenti. E come qualsiasi altro prodotto, sono soggetti agli andamenti del mercato, anche e soprattutto nell’anno della pandemia. Basta considerare che alcuni produttori di tappi vino vendono miliardi di pezzi nel mondo. E che il crollo dell’Horeca ha creato uno smottamento nelle abitudini di consumo, e incrementato la richiesta di tappi per vini di tutti i giorni: a vite, o micro-agglomerati piuttosto che monopezzo.
Anche questo settore ha ormai abbracciato la Filosofia green. Grazie agli investimenti in ricerca e soluzioni tecnologiche vicine alle sensibilità di imprese e consumatori l’industria mondiale delle chiusure, nel comparto vitivinicolo, può considerarsi tra i principali protagonisti di quella rivoluzione verde.
Oggi tra le sfide dei nuovi tappi vino lanciati sul mercato, c’è la riduzione del livello di Tca (tricloroanisolo). Le stime economiche sul futuro del settore sono rosee, considerando che entro il 2025 il suo giro d’affari è previsto in netta crescita, dai 3,2 miliardi di dollari calcolati per il 2019 ai 4,64 miliardi nel 2025 (dati Ksi – Knowledge sourcing intelligence).
Il sughero resta il materiale prevalente tra quelli utilizzati dagli imprenditori del vino. Non si può più parlare di monopolio come si faceva un tempo, anche se la naturalità delle materie prime sta facendo sentire la propria spinta. Su circa 18 miliardi di tappi utilizzati per il formato in bottiglia da 0,75 litri, circa il 72% è in sughero, il 18% riguarda il formato a vite e poco più del 10% è in plastica.
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