Enoturismo tra prospettive ed opportunità

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Enoturismo tra prospettive ed opportunità

 Enoturismo 

L’enoturismo è legge dal 2019 al decreto n. 2779 che ha colmato un vuoto normativo per una pratica che, invece, era già andata molto più avanti della sua regolamentazione. Ma nessuno poteva prevedere due anni fa l’arrivo del Covid a sconvolgere le vite di tutti e a bloccare un’attività che procedeva a gonfie vele. Oggi, quindi, l’enoturismo va ripensato e rilanciato, tenendo ben presente le esigenze e i cambiamenti attuali, ma soprattutto rammentando che può essere una delle principali leve per la ripresa economica, non solo del settore vino, ma di tutto il Paese.

Un’ottima occasione per riparlarne è stata  la presentazione del manuale Turismo del vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche (Edagricole) scritto a quattro mani dal senatore Dario Stefàno – promotore della legge sull’enoturismo – e dalla produttrice Donatella Cinelli Colombini, nonché fondatrice del Movimento Turismo del Vino e ideatrice della prima giornata di Cantine Aperte.

Tra le novità sul tavolo della discussione, c’è anche la costituzione di un Osservatorio nazionale e di settore (in aggiunta a quelli già esistenti), proposta dal senatore Dario Stefàno e rilanciata, durante l’incontro, dal ministro Patuanelli. “Le ragioni di un Osservatorio di questo tipo sono veramente molteplici” spiega a Tre Bicchieri lo stesso Stefàno “così com’è implicita la necessità di collaborazione dei Comuni, delle Città del vino e delle imprese. A questo settore serve avere dati aggregati: solo così avrà modo di crescere in modo organico, di migliorare e potenziare i servizi da offrire all’enoturista e, infine, di valutare nel corso del tempo i risultati ed eventualmente, procedere al migliore affinamento possibile dei contenuti del decreto attuativo”.

“Le destinazioni del turismo del vino” ha sottolineato il titolare del Mipaaf Stefano Patuanelli “grazie alla loro diffusione sul territorio nazionale, alla disponibilità di spazi aperti, sono sembrate subito una valida alternativa alle tradizionali destinazioni di viaggio”.

In questo percorso, che ci porterà dritti verso la bella stagione, bisogna tuttavia tenere a mente che il nuovo enoturismo non è quello che siamo stati abituati a conoscere fino a qui. In parte per il Covid, in parte per i cambiamenti già in atto nella società, qualcosa è cambiato per sempre, come ha ben riassunto Donatella Cinelli Colombini:

  •         In cantina arrivano meno wine lover e più turisti del vino per caso
  •     Ci sono sempre più donne
  •         Cresce la sensibilità ambientale
  •         Diminuisce la vendita di bottiglie e cresce la richiesta di wine experience
  •     Aumenta il bisogno di digitalizzazione

“A proposito di quest’ultimo punto” aggiunge Cinelli Colombini “basti pensare che le prenotazioni vengono fatte per lo più all’ultimo minuto, magari tramite smartphone. Motivo per cui è importante predisporre una buona connettività anche in campagna, e per quanto riguarda noi aziende agricole, è importante farci trovare facilmente online e tramite geocalizzazione. Cosa non scontata, visto che al momento mancano perfino i cartelli stradali”.

 

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